Editoriale – Con un missile ipersonico su Israele l’Occidente è avvisato

Sabato pomeriggio, 14 Settembre, il Terzo canale della Rai ha mandato in onda “Presa diretta” una lunghissima trasmissione nella quale è stato messo in evidenza che Paesi, fino a ieri neutrali come Finlandia e Svezia ed altri come Polonia e Repubbliche Baltiche, si stiano preparando alla guerra contro la Russia.

I media mainstream che fanno riferimento ai democratici statunitensi e all’attuale maggioranza che governa l’Europa, da mesi, si sforzano di convincere l’opinione pubblica che occorre alzare lo scontro dando all’Ucraina missili in grado di colpire in profondità la Russia.

Inglesi e Statunitensi, anche attraverso i loro apparati d’intelligence, stanno lavorando alacremente per convincere i governanti dei Paesi europei a schierarsi dalla loro parte disposti, pur di prevalere, ad innescare anche una terza guerra mondiale.

L’avanzata dei partiti di destra in Germania, Francia, Italia, Olanda etc. preoccupa l’attuale cupola economico-finanziaria internazionale (che è quella che realmente governa l’Occidente) perché avverte che questi potrebbero cambiare gli equilibri di potere e rovesciare quei governi che essa stessa ha contribuito a formare.

È evidente che Kamala Harris deve prevalere su Trump perché la leader dei democratici rappresenta la continuità di quell’equilibrio di potere che dal 1993 (presidenza Clinton) sino ad oggi ha governato l’Occidente. La presidenza Trump è stato un incidente che non deve essere ripetuto.

Abbiamo visto come sono andate le cose in Europa dove i popoli si sono espressi chiedendo un radicale cambiamento delle politiche e dove, al contrario, Ursula Von der Leyen è rimasta al suo posto e tecnocrati come Draghi proseguono nella loro opera di conservazione di quel mondo in cui l’1 per cento dell’umanità detiene il 99 per cento della ricchezza planetaria.

Ecco perché l’attuale blocco economico-finanziario (e il suo apparato politico) farà di tutto perché nulla cambi.

La domanda ora è: fino a che punto questa élite internazionale è disposta ad arrivare per non perdere il potere?

Per conservare il primato conviene scatenare una guerra, anche con l’uso di armi nucleari, in modo da sconfiggere la Russia e poi, da vincitori, riassestare il mondo (quello che ne rimarrà, ovviamwente)?

Paradossalmente inglesi e statunitensi sono trattenuti, per ora, a compiere il primo passo verso la catastrofe perché sanno che, questa volta, oltre alla Russia potrebbero trovarsi di fronte Cina, Corea del Nord, Iran e forse anche India.

Resta forte il dubbio che tutto sommato, pur di salvare la supremazia del dollaro, Stati Uniti e la fedelissima Gran Bretagna non avrebbero problemi a sacrificare l’Europa. In fondo gli europei sono temibili concorrenti degli Usa e se le economie dei loro Paesi collassassero sarebbero un aiutino non trascurabile per Washington e dintorni.

Per mantenere lo status quo è necessario però che cresca il consenso e anche un po’ l’entusiasmo dei popoli europei a combattere la Russia.

Come si dice: con una fava prendiamo due piccioni. Allargando il conflitto in Ucraina distruggiamo l’Europa (così poi la ricostruiamo) e, vincendo, eliminiamo la Russia.

La fase di preparazione del progetto è già iniziata e il programma di Rai 3 s’inscrive nella fase uno: suggestionare l’opinione pubblica perché si convinca dell’utilità della guerra.

Pochi giorni fa però è accaduto un fatto di cui, ovviamente la “grande stampa” non ha dato risalto. Dal confine Nord dello Yemen gli Houthis hanno lanciato verso Israele un missile che dopo un percorso di 2.140 chilometri in linea d’aria, coperto in 11 minuti, ha raggiunto l’obiettivo esplodendo non a terra (un po’ come le bombe nucleari)

Si tratta di un missile ipersonico che, è facile intuire, è stato approntato da Paesi dotati di alta tecnologia: Iran? Cina? Russia? Sicuramente è stato lanciato per ammonire noi occidentali che in caso di innalzamento dello scontro dobbiamo aspettarci una distruzione di proporzioni gigantesche.

Il popolo italiano non ha un’opinione negativa del popolo russo. Globalisti e satanisti (satana lavora per dividere, non per unire le persone) all’opera in Occidente se ne facciano una ragione.

Se proprio tengono a fare la guerra ci vadano i figli di Draghi e della Von der Leyen a combattere.

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